Ogni giorno siamo bombardati solamente da cattive notizie: recessione, contrazione dei consumi, disoccupazione e una ripresa economica che sembra sempre più lontana. C’è però una notizia che sta passando un po’ troppo sotto silenzio nel mondo dell’imprenditoria italiana: parliamo di Maserati.
Brand del gruppo Fiat e affidato alla fine del secolo scorso a Montezemolo, per anni è stato dimenticato, per non dire ignorato. Ingiustamente, sia chiaro. Il tridente ha sempre fatto girare la testa a molti per strada; a tutti, mi correggo. C’è sempre stato un motivo, più o meno valido, per continuare su questa sterile strada, posticipandone gli investimenti. Ora la musica è cambiata. Ora la musica è il sound dei motori V8 di Modena. Il tridente è tornato a pungere in tutto mondo, con 250 concessionari (420 entro il 2015) in ben 70 paesi. La nuova strategia imposta da Marchionne, che vede nei marchi di lusso italiani (Maserati ed Alfa Romero) le nuove priorità del gruppo, sta dando i frutti sperati. Ecco i confortanti dati.
Inaugurato il 30 gennaio scorso, lo stabilimento di Grugliasco (To) dedicato a Giovanni Agnelli ha tagliato il traguardo delle 10.000 Maserati prodotte: ogni giorno si assemblano 140 unità tra l’ammiraglia Quattroporte (segmento F) e la debuttante Ghibli (segmento E), consentendo due turni giornalieri e l’assunzione di altri 500 operai. E le prospettive sono più che rosee: a fine settembre infatti sono stati raccolti 22.500 ordini, rendendo il traguardo delle 50 mila unità annue raggiungibile prima del 2015.
Ad ottobre la casa di Modena ha registrato una crescita del 159,58% sul mercato americano, rispetto all’anno precedente. Grazie alla sola Quattroporte le unità vendute da gennaio 2013 sono risultate maggiori di tutte quelle dell’intero anno precedente. Si è così registrata la miglior performance nel settore dei marchi di lusso: Jaguar e Bentley, seppur in crescita, seguono rispettivamente con un +116,74% ed un +53,15%. Sempre da oltreoceano arriva un altro importante segnale della ripresa della Maserati. Il sito Gothamist ci informa che i titolari dell’albergo newyorkese Langham Place hanno offerto per tutto il mese di Novembre ai loro clienti un particolare drink chiamato Maserati. Il cocktail viene proposto a 176 dollari (che si riferiscono alla velocità massima raggiungibile dalla berlina, cioè 176 miglia orarie, 284 km/h). Servito in un flute di champagne, l’omonimo drink viene realizzato con Aperol, Amaro Nonino e Plymouth Gin. Il prezzo risulterebbe ingiustificabile se non fosse per il servizio incluso di chauffeur per le strade di Manhattan a bordo di una Quattroporte nella colorazione Blu Passione.
Seppur la Quattroporte stia giocando un ruolo decisivo all’interno della gamma, anche la più recente Ghibli è destinata ad un ruolo decisivo. La prima Maserati ad avere sotto il cofano una motorizzazione diesel sta infatti ricevendo complimenti unanimi dalla stampa tedesca, generalmente restia a spendere buone parole per le vetture made in Italy. Se da una parte Spiegel Online la definisce “volto nuovo nella monotonia delle berline d’affari”, per l’inviato di Auto Bild è invece “entusiasmante e dinamica, ancor più facile della Quattroporte”. Mentre il settimanale Stern la definisce “una vincente nata”, dal Die Welt arriva la prima critica; pur affermando che “avrà un effetto positivo sull’immagine del marchio italiano e contribuirà ad accrescerne la clientela” ne sottolinea i materiali non all’altezza delle blasonate rivali tedesche. Il portale T-Online parla invece di “aria fresca nel segmento business”, riferendosi al vento africano che dà il suo nome alla Ghibli. E la forza del vento che ha investito la Ghibli non potrà che aumentare con la Quattroporte e la futura Suv Levante (prevista per il 2015). Non ci resta che gridare: “AVANTI TUTTA, MASERATI”.
Nessun commento:
Posta un commento