La mia passione per le auto si è rivelata innata. Mi madre mi racconta che gli unici oggetti degni della mia infantile attenzione, furono da subito, i modellini di auto. Quando sono nato, i numerosi giochini elettronici per la prima infanzia, non esistevano. Pare che abbia rifiutato, non proprio gentilmente, tutti i vari cagnolini, gattini e quant'altro fosse di peluche. Non si sapeva come intrattenere questo bimbo. I parenti tutti, già prefiguravano un futuro da asociale. Nulla mi interessava. Solo mangiare e dormire. Ma un giorno, ci fu la rivelazione. Un mio carissimo zio, che per professione, attraversava tutti i mari del mondo, rientrò in licenza, dopo un lunghissimo periodo in Asia. Aveva toccato mille città, visto chilometri di coste, aveva fatto i suoi turni di guardia in plancia, vigile come un falco, per tenere a galla il mercantile su cui navigava. Approdò, dopo un estenuante viaggio dal Giappone, ad Hong Kong. Una città come non ne aveva mai viste. Bellissime donne dai capelli neri, minute nei loro abiti a fiori. Palazzoni, ascensori veloci come aerei, luci, un formicolio di persone che si muoveva senza tregua. Nella zona del porto, tutto era amplificato. Bisognava stare attenti ad ogni cosa. Un
universo ufficiale ed uno parallelo, accoglievano i marinai, che dopo tanto mare, avevano bisogno di scrollarsi di dosso il senso di claustrofobia delle loro cabine, il territorio limitato della loro nave. Sentivano il bisogno di sgranchire il cervello più che le gambe. E quella città, sfavillante come un sontuoso albero di Natale, li invitava a bearsi di tutto ciò di cui era dotata. Bar, night club, ristoranti, una moderna Babele abitata da tutte le facce di questa terra. Mio zio aveva saputo del mio arrivo, ma non mi aveva ancora conosciuto. Quindi, a parte i suoi svaghi, si dedicò anche alla ricerca di un regalo per il piccolo. E fu la svolta. In quella fantasmagorica città, comprò per me un furgoncino nero di latta, a frizione, con tanto di fari, lampeggianti, e un minuscolo baffuto autista seduto al volante. Mi è stato raccontato che manifestavo grande disinteresse quando mi portavano un regalo, ma quella volta, ero su di giri, quasi come se avessi saputo in anticipo del contenuto di quella carta velina frusciante, che racchiudeva ciò che per me fu un vero tesoro. La mia manifestazione di gioia, pare fu inenarrabile, soprattutto quando, caricata la frizione, il furgoncino iniziò a correre per casa con la sua sirena ululante e le sue luci intermittenti. Io ridevo, allungavo le braccia per afferrare il mio giocattolo che continuava a girarmi intorno. Che divertimento quando un tappeto lo fece ribaltare su un fianco mandandolo a ruote all'aria. Finalmente, la famiglia si tolse il tarlo che sarei diventato taciturno e solitario. Avevano scoperto come stimolarmi. Da quel giorno, passarono in casa nostra modellini di tutti i tipi. facevamo concorrenza alle più affermate concessionarie d'Italia. Ma il vero salto di qualità, mesi dopo, fu una Ferrari rossa a pedali. Delizia per me, croce per mia madre. Allora, i bambini potevano ancora giocare liberi fuori casa. Trascinavo a fatica la mia Ferrari fino in cima al vialetto e approfittando della pendenza facevo una bella corsa in discesa, assaporando il vento che mi seccava la bocca, e qualche volta anche un inopportuno insetto. Nella mia vita si sono succeduti mille interessi, sono cambiate mille relazioni, qualche amore che sembrava per sempre si è consumato nella noia, altri ne sono arrivati e sono poi andati via, senza lasciare traccia. Ma le auto non le ho mollate mai. L'unica vera passione che mi accompagna da sempre. In questi giorni, diversi amici mi chiedono cosa comprare ai loro bambini, ai loro nipoti per le prossime feste. Si preoccupano di non riuscire a trovare quel dato videogioco. Non me ne capacito. Eppure sarebbe così semplice. Un'auto!!!!!!!!! Cosa vuoi comprare ad un bambino se non un auto. Maschio o femmina che sia, un'automobilina a pedali ti lancia nel mondo della fantasia, dell'autonomia. Ti da il senso del viaggio, della scoperta, del movimento. Mi è capitato di leggere un articolo proprio in merito a questo bellissimo giocattolo tradizionale. Credo potrebbe essere una bellissima idea. Vi riporto alcuni dati. Pensateci. Potreste diventare il familiare più amato, il numero uno!!!!!!!!!!!!
“Che si sia un bambino appassionato di automobili o che
semplicemente ci si senta ancora giovani dentro, chi non vorrebbe avere una Chevrolet
Corvette Stingray a casa?” ha dichiarato Vijay Iyer, Direttore Comunicazione di
Chevrolet Europe. “Siamo felici che questa iconica sportiva Chevrolet continui
a emozionare milioni di appassionati, piccoli e grandi, in tutto il mondo,” ha
aggiunto Iyer.
Dai modelli a scala ridotta alle automobiline elettriche,
per non parlare dei modellini radiocomandati e delle versioni da cavalcare: di
questa amatissima sportiva quest’anno sono stati realizzati tutti i tipi di
giocattoli, in tutte le dimensioni per i bambini di tutto il mondo. La nuova
Chevrolet Corvette Stingray è anche uno dei segnaposto di Monopoly Empire – la
prima “vera” automobile a comparire in questo gioco.
Una delle automobili giocattolo più amate dal 1968
Da Cars 2 della
Disney Pixar Animation al film Transformers
del 2014 fino ai modelli Hot Wheels e Fisher Price, da ormai 60 anni quando
arriva Natale la Corvette occupa un posto fisso nei cuori e nei pensieri dei bambini
di ogni età.
Negli Stati Unti, le Hot Wheels continuano a essere i
modellini più venduti, anno dopo anno. I primi modellini Hot Wheels comparvero
sugli scaffali nel 1968, con una Chevrolet Corvette Stingray della terza
generazione. Da allora, la Chevrolet Corvette è sempre stata al primo posto
come l’automobilina più venduta.
Chevrolet è il quarto marchio automobilistico al mondo,
con vendite annue di quasi 5 milioni di veicoli in oltre 140 paesi, ma i suoi
risultati sono surclassati dall’iconico produttore di automobili giocattolo,
con più di 4 miliardi di Hot Wheels prodotte dal 1968.
Ogni giorno vengono
vendute 13.698 Chevrolet, ma nel mondo ogni secondo si acquistano 2,75 modelli Hot
Wheels. E’ più di quanto hanno prodotto insieme le “Big Three”, le tre grandi
case automobilistiche di Detroit, da quando è nata l’industria automobilistica.
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