giovedì 21 agosto 2014

DUE UOMINI E UNA DUSTER - Cala Rossa

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CALA ROSSA - FAVIGNANA - EX CAVA DI TUFO



La battaglia decisiva della prima guerra Punica avvenne qui. La cala prende il suo nome dal mare che divenne rosso per il sangue versato. Oggi leggiamo questa pagina di storia come una semplice cronaca, dimenticando la vera tragedia che si consumo' su queste meravigliose acque. La guerra, in qualsiasi momento storico, rimane una barbarie. Schifosa e' oggi, schifosa dovette essere allora. Ero indeciso se farne cenno, ma tant'è, il mito rimane tale. Il luogo e' davvero straordinario. Sfruttato per secoli come cava di tufo, materiale con cui è stata edificata tutta la parte urbana dell'isola, si raggiunge percorrendo una strada bianca che contribuisce a mantenere intatto lo stato selvaggio del sito. Come si nota dalle immagini, Cala Rossa e' diventata meta di pellegrinaggio per i turisti che soggiornano a Favignana. Dopo aver lasciato l'auto in uno dei parcheggi predisposti dal Comune, bisogna camminare qualche minuto sotto un sole implacabile accompagnati però da un piacevolissimo vento perenne. Sembra dura, ma scorgere durante la passeggiata i giardini ipogei ripaga in buona parte, finché non si ha un vero e proprio moto dell'animo, quando attraverso alcuni faraglioni non si scorge la più bella gamma di tonalità di azzurro che la mente umana possa immaginare. E da li si inizia ad accelerare il passo, spinti dall'incredulità, temendo quasi si possa essere trattato di un equivoco. Troppa bellezza può confondere. Arrivati alla spianata, che gioia scoprire che avevamo avuto solo un'anteprima di quanto possa essere superba la natura. Sono gli esseri umani la parte peggiore di essa. Gli occhi riescono a fatica a contenere lo spettacolo. Dalla costa alta e frastagliata si ammira una gigantesca piscina naturale incastonata in un semicerchio di roccia e terra. In fondo, all'orizzonte, solitaria e paciosa, circondata dal blu intenso, l'isola di Levanzo. A destra, verso Trapani lo scoglione di Formica, un tempo sede di tonnara, oggi centro di recupero da tossicodipendenza. Scendere verso quell'immensità cristallina richiede un po' di sforzo, lautamente ripagato. Nuotare con i pesci colorati quando capita nella vita? Una volta in acqua, altra sorpresa. Rivolto il punto di vista alla costa, si scopre l'anima cubista del posto. Tagli netti, immensi squarci squadrati, pareti a piombo, scalini, gallerie, un dedalo infinito di passaggi, testimoniano la mano umana. Come accennavo sopra, da qui hanno estratto il materiale edile per costruire il paese conferendo al luogo un aspetto ancora più non ordinario. Mille incisioni decorano le pareti. Moderni graffiti mantengono memoria di tanti che da qui sono passati. Sono indeciso se la cosa mi piaccia o meno. Però mi chiedo cosa stiano facendo oggi MARCO E MARZIA FOREVER 24/08/1982 e se ogni tanto tornano a rileggere la promessa eternata nella roccia.








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