domenica 10 agosto 2014

DUE UOMINI E UNA DUSTER - punta sottile e burrone





























A volte un posto ti dimostra con semplicità che vivi all'inferno ma anche che il paradiso esiste. Favignana ha un ritmo diverso, profumi percepibili, suoni, colori che non conosci. Stamattina giro dell'isola in auto. La Duster non si è scomposta quando ho abbandonato l'asfalto, qui nella maggior parte dei casi liscio come un tavolo da biliardo, per puntare dritto sullo sterrato. Spuntoni di roccia affiorano dal terreno, sassi e ciottoli ovunque. Giusto un po' di attenzione per non rovinare le gomme e si arriva su strapiombi che sono balsamo per la vista e l'anima. Trasparenze, azzurro, blu, verde, colori liquidi a protezione di meravigliose praterie di posidonie. Punta Sottile si raggiunge lasciando il paese percorrendo la strada principale per circa quattro km. E' un piccolo borgo marinaro con tradizionali case di pescatori. Qui trovano sede ottime scuole di diving. Nessun rumore se non quello di alcune sartie cullate dal moto ondoso, il sibilo del vento e il miagolio di un gatto che annuncia la sua presenza agli astanti. Pace, tanta pace. Una nuvola bassa avvolge la fortezza di Santa Caterina alle mie spalle. Mi restituisce un'immagine da fiaba, mi rende per un momento bambino. Nessuna paura, nessuna adulta preoccupazione. Dura il tempo di un minuto, ma tanto mi basta per essere grato al luogo in cui mi trovo.


Ieri a Cala Azzurra mi sono bruciato come un buon pollo arrosto. Oggi ho bisogno di un ombrellone. La mia pelle lo implora. Decido di puntare verso zona Burrone. C'è un lido attrezzato. Apprezzo gli enormi specchietti retrovisori dell'auto quando accosto ai muretti a secco per lasciar passare uno sciame di biciclette in modo da non creare nessun disegno astratto sulla fiancata. A proposito, questa e' l'isola delle biciclette e dei mezzi elettrici. Ottimo direi. La spiaggia e' libera. Puoi sistemarti come vuoi, ma se ne hai bisogno, puoi noleggiare ombrellone e lettino. Incluso nel prezzo, wi-fi e cortesia. Ombrelloni in tinta con la sabbia, personale dotato di ricetrasmittenti per comunicare qualsiasi tipo di problema ed esigenza, minuscolo cingolato per lo spostamento delle attrezzature naturalmente elettrico. Bene, sono soddisfatto. Una leggera brezza mi ristora aiutandomi a scrivere questo pezzo. Uhmmmm. Lo stomaco chiama. Vado a mangiare. Tra un po' vi racconto cosa. 


Come vedete, ho mangiato. Al gazebo in legno qui sulla spiaggia, ho scelto un cuscus alle verdure e una birra leggera. Prezzi non proprio pop, ma va bene. Il mio stato di benessere persiste. Scusatemi se non vi mostro la coppa di spicchi di pesche e fichi giganti. La mia bocca e' stata più veloce dello scatto di una foto. 

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