lunedì 23 settembre 2013

IL PUNTO DI DANIELE CAPOZUCCA - SALONE DI FRANCOFORTE 2013

Un weekend all’insegna dei successi tedeschi. Quello che si è appena concluso consacra la Germania (come se avessimo bisogno di un’ulteriore conferma) come modello vincente sotto tutti i punti di vista. Il popolo tedesco riconferma con largo sostegno il governo del rigore imposto da Angela Merkel, mentre sulle piste di Formula 1 Sebastian Vettel sembra davvero inarrivabile. E in questo fine settimana si conclude anche il salone di Francoforte, il 65° dal 1951. Con oltre un milione di visitatori, è stato in grado di riaccendere l’interesse su quel mondo dell’auto che ha visto una sola ed indiscussa protagonista: la supremazia tedesca, appunto.

Di sicuro Mercedes ha avuto un ruolo di primo piano grazie al suo stand da record, il più grande del mondo: 8mila metri quadrati distribuiti su tre livelli, che hanno richiesto il lavoro di 1500 persone per oltre un anno. Un palcoscenico ricco di led creato per esaltare al meglio le 5 novità di Stoccarda: il suv compatto GLA, derivato dalla rinnovata classe A e molto più personale delle rivali Bmw X1 e Audi Q3, la concept-car Classe S Coupé, la serie S 500 Plug-In Hybrid, ibrida ma dalle incredibili performance, il bolide S 63 AMG ed il prototipo Smart Fourjoy, che anticipa la nuova compatta a 4 posti sviluppata congiuntamente con Renault.

La replica di Bmw non si è fatta attendere, e volge il suo sguardo al futuro prossimo: oltre alla presentazione della rinnovata X5 e della serie 4 coupé (degna di nota la nuova numerazione che contraddistingue l’erede della variante su base serie 3) e al restyling della best-seller serie 5, è l’auto elettrica il cuore della nuova strategia commerciale. La piccola monovolume i3 e la sportiva i8 segnano infatti l’inizio di una nuova era per il costruttore di Monaco di Baviera. Un nuovo concetto di auto, capace di rivoluzionarne l’approccio. Le emissioni zero non sono più un sogno, ma realtà, sono qui e lo sono ora, non più in un futuro ancora da definire. Un messaggio quanto mai deciso e univoco a quel consumatore attento all’ambiente che da oggi può rivolgersi anche a Bmw come alleato per la mobilità sostenibile.

Oscurata dalle rivali, Audi si presenta con poche novità: aggiorna a livello tecnico ed estetico la sua Audi Sport Quattro Concept, prototipo presentato nel 2010 per celebrare la storia della relativa divisione, affiancandogli il restyling dell’ammiraglia A8 e la nuova A3 cabrio. Rimanendo nello stesso gruppo, la Golf è la vera protagonista della casa di Wolfsburg: l’auto più venduta d’Europa concentra su di sé tutte le attenzioni del marchio. Al salone vengono presentate infatti la e-Golf (sorella maggiore della e-load Up!) e la Golf R, due anime opposte ma complementari, che riaccendono il vecchio dibattito: ecologia o prestazioni? E ancora la Sportsvan, monovolume di segmento C destinato a sostituire la versione Plus.

E il gruppo Fiat? Di sicuro sta giocando in difesa, rispettando la volontà di Marchionne che non prevede l’uscita di modelli nuovi, visto che richiederebbero investimenti troppo ingenti non in grado di essere coperti dagli scarsi volumi di vendita europei. E mentre molte case si apprestano a lanciare un numero elevato di modelli, in Fiat ci si accontenta di un numero elevato di versioni: è il caso della Panda 4X4 Antartica, del Freemont Black Code e del debutto europeo per la poco riuscita 500L Living. Di sicuro le vendite nel vecchio continente sono ferme, anche se il successo di vari brands (come le rinnovate Renault, Peugeot e i già citati marchi tedeschi) conferma che quando il prodotto c’è ed è valido il consumatore non si nasconde, anzi. E la strategia di Fiat di rimandare i nuovi modelli rischia di rivelarsi pericolosa: passata la crisi infatti, la gamma potrebbe risultare così poco attraente da obbligare l’automobilista a rifugiarsi in quei brands che non hanno mai smesso di rinnovarsi, con o senza la crisi, configurandosi così come l’ennesima occasione persa in quel di Torino.














































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