Un weekend
all’insegna dei successi tedeschi. Quello che si è appena concluso
consacra la Germania (come se avessimo bisogno di un’ulteriore
conferma) come modello vincente sotto tutti i punti di vista. Il
popolo tedesco riconferma con largo sostegno il governo del rigore
imposto da Angela Merkel, mentre sulle piste di Formula 1 Sebastian
Vettel sembra davvero inarrivabile. E in questo fine settimana si
conclude anche il salone di Francoforte, il 65° dal 1951. Con oltre
un milione di visitatori, è stato in grado di riaccendere
l’interesse su quel mondo dell’auto che ha visto una sola ed
indiscussa protagonista: la supremazia tedesca, appunto.
Di sicuro
Mercedes ha avuto un ruolo di primo piano grazie al suo stand da
record, il più grande del mondo: 8mila metri quadrati distribuiti su
tre livelli, che hanno richiesto il lavoro di 1500 persone per oltre
un anno. Un palcoscenico ricco di led creato per esaltare al meglio
le 5 novità di Stoccarda: il suv compatto GLA, derivato dalla
rinnovata classe A e molto più personale delle rivali Bmw X1 e Audi
Q3, la concept-car Classe S Coupé, la serie S 500 Plug-In Hybrid,
ibrida ma dalle incredibili performance, il bolide S 63 AMG ed il
prototipo Smart Fourjoy, che anticipa la nuova compatta a 4 posti
sviluppata congiuntamente con Renault.
La replica di
Bmw non si è fatta attendere, e volge il suo sguardo al futuro
prossimo: oltre alla presentazione della rinnovata X5 e della serie 4
coupé (degna di nota la nuova numerazione che contraddistingue
l’erede della variante su base serie 3) e al restyling della
best-seller serie 5, è l’auto elettrica il cuore della nuova
strategia commerciale. La piccola monovolume i3 e la sportiva i8
segnano infatti l’inizio di una nuova era per il costruttore di
Monaco di Baviera. Un nuovo concetto di auto, capace di
rivoluzionarne l’approccio. Le emissioni zero non sono più un
sogno, ma realtà, sono qui e lo sono ora, non più in un futuro
ancora da definire. Un messaggio quanto mai deciso e univoco a quel
consumatore attento all’ambiente che da oggi può rivolgersi anche
a Bmw come alleato per la mobilità sostenibile.
Oscurata
dalle rivali, Audi si presenta con poche novità: aggiorna a livello
tecnico ed estetico la sua Audi
Sport Quattro Concept,
prototipo presentato nel 2010
per celebrare la storia della relativa divisione, affiancandogli il
restyling dell’ammiraglia A8 e la nuova A3 cabrio. Rimanendo nello
stesso gruppo, la Golf è la vera protagonista della casa di
Wolfsburg: l’auto più venduta d’Europa concentra su di sé tutte
le attenzioni del marchio. Al salone vengono presentate infatti la
e-Golf (sorella maggiore della e-load Up!) e la Golf R, due anime
opposte ma complementari, che riaccendono il vecchio dibattito:
ecologia o prestazioni? E ancora la Sportsvan, monovolume di segmento
C destinato a sostituire la versione Plus.
E il gruppo
Fiat? Di sicuro sta giocando in difesa, rispettando la volontà di
Marchionne che non prevede l’uscita di modelli nuovi, visto che
richiederebbero investimenti troppo ingenti non in grado di essere
coperti dagli scarsi volumi di vendita europei. E mentre molte case
si apprestano a lanciare un numero elevato di modelli, in Fiat ci si
accontenta di un numero elevato di versioni: è il caso della Panda
4X4 Antartica, del Freemont Black Code e del debutto europeo per la
poco riuscita 500L Living. Di sicuro le vendite nel vecchio
continente sono ferme, anche se il successo di vari brands (come le
rinnovate Renault, Peugeot e i già citati marchi tedeschi) conferma
che quando il prodotto c’è ed è valido il consumatore non si
nasconde, anzi. E la strategia di Fiat di rimandare i nuovi modelli
rischia di rivelarsi pericolosa: passata la crisi infatti, la gamma
potrebbe risultare così poco attraente da obbligare l’automobilista
a rifugiarsi in quei brands che non hanno mai smesso di rinnovarsi,
con o senza la crisi, configurandosi così come l’ennesima
occasione persa in quel di Torino.
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