giovedì 19 settembre 2013

IL PUNTO DI DANIELE CAPOZUCCA - MATRIMONIO LANCIA/CHRYSLER, SEPARAZIONE IN VISTA?


E’ solo un rumor o, come molti di questi, una verità sussurrata prima dei tempi?
La notizia è di quelle capaci di mettere in subbuglio il cuore di tanti appassionati del marchio: il matrimonio Lancia-Chrysler sarebbe giunto al capolinea. L’indiscrezione arriva dal sito Allpar.com.
Gli indizi? Innanzitutto le vendite: scarse. 80.406 unità distribuite in tutta Europa tra gennaio e ottobre 2012. La mancanza di un erede per uno dei modelli più di successo dell’azienda come la Musa (non rinnovata per non disturbare le vendite della 500L). L’ulteriore ribasso di ben 13.000 euro dell’attuale Lancia Flavia cabrio, ora in vendita a 24.900 euro contestualmente alla sostituzione con Maserati come main sponsor del recente Festival del cinema di Venezia non sono certo dei buoni segnali. Il futuro sembra legato alla Chrysler 200 prevista per gennaio, ma i vertici stanno valutando bene se convertirla con il marchio Lancia o proporla direttamente sul mercato europeo con il marchio di Detroit. L’apparizione del logo americano nel sito Fiat Fleet sembrerebbe più che una prova. E se da una parte questo modello potrebbe rappresentarne il rilancio visto che rappresenta la prima auto progettata congiuntamente dai tecnici italiani ed americani, nello stesso tempo, qualora fosse offerta unicamente con il marchio Chrysler, decreterebbe la fine del brand italiano. E a quel punto quale scenario si aprirebbe per Lancia? L’unica via di salvezza sarebbe focalizzarsi sulla Y, un successo incontrastabile almeno in Italia. E crearne attorno una gamma esclusiva, legata alle migliori tradizioni italiane in termini di rifiniture, motori ed accessori, utilizzando per la piccola utilitaria di Chivasso una strategia simile a quella iniziale di Mini, dove un unico modello ricco di personalizzazioni è stato in grado di “mantenere in piedi” un marchio ormai autonomo, senza però disturbare la cugina 500. E attorno alla Y ricreare, aggiornati nella linea e nella tecnologia, dei modelli storici come la Delta HF integrale, la Fulvia e la Stratos. Sarebbero certo modelli di nicchia ma la cui sopravvivenza verrebbe garantita dagli alti volumi di Y, sempre nella top 5 del mercato italiano, lasciando così intatta (anzi esaltandone) la storia, senza far storcere il naso ai puristi del marchio. Un compromesso più accettabile rispetto a quello siglato con la casa americana sul palcoscenico di Ginevra del 2011. E come al solito la tempistica non gioca a favore, anzi i tempi dettati dal mercato sono molto stretti. Recentemente Marchionne ha dichiarato: il marchio Lancia verrà ridotto o eliminato.
E se i risultati non arrivano, le intenzioni sembrano piuttosto chiare.

Forza Lancia!

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