E’ solo un rumor o, come molti di
questi, una verità sussurrata prima dei tempi?
La notizia è di quelle capaci di
mettere in subbuglio il cuore di tanti appassionati del marchio: il
matrimonio Lancia-Chrysler sarebbe giunto al capolinea.
L’indiscrezione arriva dal sito Allpar.com.
Gli indizi? Innanzitutto le vendite:
scarse. 80.406 unità distribuite in tutta Europa tra gennaio e
ottobre 2012. La mancanza di un erede per uno dei modelli più di
successo dell’azienda come la Musa (non rinnovata per non
disturbare le vendite della 500L). L’ulteriore ribasso di ben
13.000 euro dell’attuale Lancia Flavia cabrio, ora in vendita a
24.900 euro contestualmente alla sostituzione con Maserati come main
sponsor del recente Festival del cinema di Venezia non sono certo dei
buoni segnali. Il futuro sembra legato alla Chrysler 200 prevista per
gennaio, ma i vertici stanno valutando bene se convertirla con il
marchio Lancia o proporla direttamente sul mercato europeo con il
marchio di Detroit. L’apparizione del logo americano nel sito Fiat
Fleet sembrerebbe più che una prova. E se da una parte questo
modello potrebbe rappresentarne il rilancio visto che rappresenta la
prima auto progettata congiuntamente dai tecnici italiani ed
americani, nello stesso tempo, qualora fosse offerta unicamente con
il marchio Chrysler, decreterebbe la fine del brand italiano. E a
quel punto quale scenario si aprirebbe per Lancia? L’unica via di
salvezza sarebbe focalizzarsi sulla Y, un successo incontrastabile
almeno in Italia. E crearne attorno una gamma esclusiva, legata alle
migliori tradizioni italiane in termini di rifiniture, motori ed
accessori, utilizzando per la piccola utilitaria di Chivasso una
strategia simile a quella iniziale di Mini, dove un unico modello
ricco di personalizzazioni è stato in grado di “mantenere in
piedi” un marchio ormai autonomo, senza però disturbare la cugina 500. E attorno alla Y
ricreare, aggiornati nella linea e nella tecnologia, dei modelli
storici come la Delta HF integrale, la Fulvia e la Stratos. Sarebbero
certo modelli di nicchia ma la cui sopravvivenza verrebbe garantita
dagli alti volumi di Y, sempre nella top 5 del mercato italiano,
lasciando così intatta (anzi esaltandone) la storia, senza far
storcere il naso ai puristi del marchio. Un compromesso più
accettabile rispetto a quello siglato con la casa americana sul
palcoscenico di Ginevra del 2011. E come al solito la tempistica non
gioca a favore, anzi i tempi dettati dal mercato sono molto stretti.
Recentemente Marchionne ha dichiarato: il marchio Lancia verrà ridotto o eliminato.
E se i risultati non arrivano, le
intenzioni sembrano piuttosto chiare.
Forza Lancia!
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