lunedì 26 agosto 2013

1959 - DEBUTTA LA MINI, LE HAWAII DIVENTANO STATO AMERICANO

Quando si fa un buon prodotto, non c'è storia: funziona, eccome se funziona. Mi è arrivato un comunicato stampa, relativo ai prodotti Mini. Uno splendido servizio fotografico realizzato ad Honolulu, isole Hawaii. La bellezza inestimabile e quasi sfacciata della natura, insieme alla bellezza di oggetti frutto dell'ingegno umano, per un effetto di notevole suggestione. In occasione del 54° compleanno di un'icona automobilisitca come la Mini e della ricorrenza dell'entrata nella galassia Statunitense delle isole Hawaii, i due miti si incontrano. Il marchio Mini, appartiene alla galassia Bmw, alla quale vanno i complimenti per aver osato, per aver voluto sul mercato i modelli che vedete nelle foto. Giocattoloni sfiziosi per palati non facili, ma capacissimi di catturare quelle nicchie di mercato che fanno utili. Una fascia di clientela fuori dall'ordinaria crisi che ci attanaglia, crisi voluta dai padroni del mondo, che in un Risiko al massacro, non si stanno accorgendo che tra le vittime, ci sono le galline dalle uova d'oro, che a tutto servono tranne che a farci il brodo. I prodotti che oggi vendono, e vendono bene, sono quelli di lusso, proprio come le stupende Mini del sevizio. Che dire della Paceman. Traduzione stradale perfetta del concetto di crossover: linea da coupè. altezza da suv, ingombri da utilitaria, assetto da kart, interni futuristici e classici allo stesso tempo, motori per tutti i gusti, trazione anteriore ed integrale. Insomma, mille auto in una. Per molto di noi, rimarranno per sempre oggetti da ammirare in foto, o se più fortunati, da toccare grazie alla benevolenza di qualche amico che ne possiede una. Spesso mi chiedo fin quando gli acquirenti del lusso, rimarranno tali. Immagino che queste persone siano state






capaci di fare impresa, di guadagnare bene. Ma di qualsiasi attività si occupino, avranno sempre bisogno dei comuni mortali affinchè i loro prodotti e servizi continuino ad essere venduti, affinchè il flusso di denaro non si blocchi. Non ci sarà delocalizzazione che tenga, per non intaccare questo circuito, al massimo si potrà prolungare l'agonia. Più la disoccupazione cresce, più caleranno i consumi. Come dicevo, la gallina dalle uova d'oro non va bene per il brodo. E quando i comuni mortali non potranno comprare più nulla, il settore del lusso, da chi sarà alimentato? Essere ricchi, secondo me, non è un male, mentre è sicuramente un male distruggere la dignità umana, eliminare la possibilità di ricevere un dignitoso stipendio. Stiamo assistendo ad una regressione culturale senza pari, alla frantumazione definitiva del cosiddetto sogno americano, alla negazione della migrazione sociale. In un Paese come l'Italia, anche gli individui con capacità mirabolanti, non avranno mai il piacere di "monetizzarle". Il nostro Paese, in tal senso, è strutturalmente disattento. Da appassionato di auto però, sono lieto, anche se solo in fotografia, di poter ammirare tanto estro, tanta audacia in una gamma automobilistica.

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