Da sempre, chi non poteva permettersi di mantenere un'auto personale, ha utilizzato i mezzi pubblici anche per spostamenti di medio e lungo raggio. In questo periodo di crisi, oramai, anche questa alternativa è preclusa ai più. In uno Stato come il nostro, dove la politica è sfacciatamente disinteressata nei confronti del cittadino, visto solo come limone da spremere per mantenere spese alquanto misteriose, viaggiare in treno, o peggio in aereo, sta diventando un lusso alquanto elitario. Migliaia di studenti fuori sede, lavoratori ovviamente precari che vivono lontano dalle città di origine, o semplici turisti, incontrano sempre maggiori difficoltà a raggiungere le proprie mete. Al punto che, anche in Italia, notoriamente Paese refrattario alle novità e alle sperimentazioni, si sta diffondendo un fenomeno già noto nel resto d'Europa, ma che da noi appare un'autentica rivoluzione: il ride sharing. A differenza del car pooling, che è praticato prevalentemente su tratte brevi e prevede spesso l’utilizzo alternato del veicolo, nel ride sharing (= condivisione del viaggio) viene condiviso il viaggio: l’accento non viene posto quindi sulla messa in comune delle auto tra un gruppo di persone che percorrono regolarmente la stessa tratta, ma si parte dall’iniziativa del singolo automobilista che percorre una tratta in auto e, tramite siti dedicati come BlaBlaCar, “affitta” i propri posti liberi e riesce così a trovare dei compagni di viaggio che contribuiscono alle spese di benzina, pedaggio, manutenzione ecc. Una sorta di moderno autostop, dove tuttavia gli utenti sono più o meno monitorati (a seconda della piattaforma) e ci si accorda sul web prima dell’inizio del viaggio. Non si è costretti al ceck-in, non si rischia di perdere il volo o il treno ( chi mette a disposizione i posti in auto, ha tutto l'interesse nel tollerare un piccolo ritardo ), si ha la possibilità di fare ottime amicizie, si evitano compagni di viaggio indesiderati e mezzi sovraffollati.Il ridesharing permette di risparmiare tantissimo, spesso anche oltre il 75% rispetto al viaggio solitario in auto, il treno o l’aereo; ad esempio, un viaggio Milano-Roma costa 25-30 euro, mentre per un Reggio Calabria-Roma si spendono sui 35-40 euro. Inoltre si riducono le emissioni di CO2 pro capite e si contribuisce a ridurre il traffico sulle strade. BlaBlacar, mette comunque al riparo i suoi iscritti da compagni indesiderati. La piattaforma si struttura su continui feedback tra ospitanti ed ospitati. Alla maniera di e-bay, ci si costruisce una propria reputazione. Sul proprio profilo si parla di se stessi, delle preferenze, del proprio grado di socialità, delle proprie abitudini, se si possiede un animale che viaggerà con noi e tutto quanto possa servire per creare un ideale gruppo di viaggio. Non bisogna dimenticare, che un'auto, per quanto comoda, rimane pur sempre uno spazio di stretto contatto. Entrano in gioco valutazioni importanti che vengono quantificate tramite un punteggio, come lo stile di guida, il rispetto delle norme stradali etc. Recenti indagini, dicono che questa estate, il ride-sharing ha registrato una crescita di ben il 200%, e cosa curiosa, da fenomeno giovanile, quasi una riedizione di una precisa cultura beat anni '70, si rileva che sono in crescita gli iscritti over 65, proprio a dimostrazione che le possibilità economiche stanno diminuendo in modo preoccupante. Il viaggio è conoscenza, è ricongiungimento, è avventura, esperienza, è alla base dello sviluppo sociale, quindi ben vengano metodi che anche in momenti non floridi possano dare un'alternativa per non interrompere una sana abitudine. Il genio umano si dimostra ancora una volta più " smart " rispetto a coloro che sono profumatamente pagati per gestire il bene comune, gli interessi comuni, il benessere comune, non ultimo quello emotivo ed esperienziale. Le tecnologie digitali fanno tutto il resto!
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