mercoledì 7 agosto 2013

....NAPOLI, COME AL SOLITO....

Sul numero di luglio del mensile "al Volante", a pagina 68, compare un breve articolo che titola: AUTO SENZA RCA, ALLARME IN CRESCITA. Il rilievo dell'argomento è indubitabile. Si tratta di una vera e propria piaga italiana e non solo. I veicoli circolanti privi di copertura assicurativa, sono davvero tanti, situazione condannabile, da non tollerare nella maniera più assoluta. Da tempo, si parla di utilizzare il sistema TUTOR anche per scovare eventuali evasori, ma per adesso, nel nostro Paese del FARE DOPO, nulla è stato deciso. Non entro quindi nel merito del tema generale. Rimango però stupefatto, che una testata di tale levatura, si abbandoni a miseri luoghi comuni per rendere più incisivo il testo. Indovinate quale città è stata presa ad esempio per rendere noti i dati sul fenomeno? Ovviamente Napoli. Città del colera, città della "munnezza", città della camorra e adesso anche città senza assicurazione auto. Nel testo pubblicato si legge: Il fenomeno, in crescita vertiginosa, è ancora più preoccupante a Napoli. Il 7 e 8 maggio 2013 i vigili locali hanno fermato 400 veicoli, trovandone uno su quattro senza la polizza. Fin qui, tutto bene, sono dati di fatto, anche se non confrontati con dati analoghi di altre città.  L'autore continua scrivendo che "il fenomeno è dovuto al caro-RCA, cui tanti automobilisti non riescono più a fare fronte (proprio a Napoli, le tariffe sono particolarmente pesanti per l'elevato numero di incidenti). Ecco il nocciolo della questione, il concetto espresso tra parentesi. Vorrei ricordare ai lettori che il caro-RCA a Napoli non è confortato, come afferma l'articolo, dal numero elevato di incidenti. Napoli si classifica al di sotto di tante altre città in relazione all'indice di sinistrosità. L'anomalia quindi, riguarda il perchè le tariffe partenopee siano tanto care. Affermo con convinzione che bisogna lasciare in garage un'auto non assicurata, ma non accetto il luogo comune dei napoletani Pirati della strada. Una rivista specializzata deve porre l'accento sulle ragioni di un fenomeno e non alimentare dicerie. Napoli, al di la dei suoi difetti, non merita anche questo. Finchè si continuerà a stigmatizzarla in questo modo, non avrà mai la forza di rialzarsi. Chi ha il privilegio di fare cultura, in questa Nazione, se ne assumesse la responsabilità piena. Mi meraviglio molto del direttore della rivista. Ogni direttore, ha il dovere di controllare ex ante ciò che viene pubblicato sulla testata che dirige. Un tema importante quale l'evasione RCA, non può essere espresso attraverso un capro espiatorio. Ricordo quindi, al direttore e al suo redattore, che l'insopportabile caro-RCA napoletano, ed in generale meridionale puzza molto di speculazione, avvalorata e legittimata proprio dai luoghi comuni diffusi da chi avrebbe il dovere di fare informazione rifacendosi in primis al diritto di critica e poi di cronaca. Devo purtroppo notare che il giornalismo italiano verte molto di più verso lo stile gossip e sensazionalistico. Dei dati certi, se ne occupi la Statistica (sic!)

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