giovedì 29 agosto 2013

MASERATI GHIBLI, ARTE RAFFINATA

Ingiustamente trascurato dal management del Gruppo a cui appartiene, il brand Maserati pare stia risorgendo a nuova vita. Ne sono prova la doppietta Quattroporte e Ghibli. Nello specifico, Ghibli entra nell'arena del segmento E superlusso, mirando ad occupare un posto di rilievo concorrendo con rivali ormai affermate, facendosi forza su un appeal sconosciuto alle altre. Il modello italiano dovrà sgomitare molto, soprattutto in patria, dove una mentalità esterofila, dove un certo tipo di clientela non acquista più auto per passione, avendo il coraggio di affermare le proprie scelte, ma solo per mostrare uno status. Paese strano il nostro. Si piange per la disoccupazione, si tartassano i cittadini anche per poter pagare la cassa integrazione, ma poi, anche gli organi di stato, per le famigerate auto blu, che personalmente ritengo illegittime, preferiscono marchi tedeschi. Se un popolo è lo specchio della sua classe dirigente, molte cose trovano spiegazione, in primis le lacrime di coccodrillo. La degenerazione culturale provocata da certa scadente politica è sotto gli occhi di tutti coloro che sono ancora capaci di vedere. Sapendo però per certo,  che la società civile procede sempre mille passi avanti rispetto alla politica, spesso, come in questo caso, aziende e cittadini avanzano di propria iniziativa. Devo dire che Maserati ha impiegato sicuramente più del necessario per presentare un prodotto come Ghibli, ma tant'è. L'auto adesso c'è e parliamo di una signora della strada. Si vocifera spesso di una deindustrializzazione italiana. Se tutto questo avvenisse davvero, ricordandoci allo stesso tempo che il nostro territorio ha una posizione geografica  privilegiata e che il turismo, la cultura e l'artigianato dovrebbero essere la nostra ricchezza, forse staremmo diventando un popolo evoluto ed intelligente. Sottolineo il forse, dato che milioni di "italioti" sono ancora tra noi. Un massimo esempio di artigianato italiano, è rappresentato proprio da Maserati, che inseme a Ferrari, vorrei rappresentasse quell'industria eccellente da presentare al mondo. Un'industria che non ha bisogno di delocalizzazione, un prodotto che ha la sua ragion d'essere e la sua veracità indissolubilmente legate al territorio: made in Italy, altrimenti sarebbe altro,e la Ghibli fa ben sperare noi appassionati. Modello ambizioso, tesi avvalorata dalla presenza del motore Diesel in gamma, dall'adozione dello start&stop, dalla declinazione in varie versioni. Era davvero ora che si facesse un'operazione simile. La Ghibli, la Ghibli S, la Ghibli S Q4 e la Ghibli Diesel utilizzano tutte un cambio automatico a otto rapporti a garanzia delle loro prestazioni, per un comfort ininterrotto con rapidi cambi marcia e accelerazioni fulminee. L'auto impone anche nuovi standard qualitativi sotto ogni aspetto, dal design, allo viluppo, alla produzione fino ai controlli di processo. È prodotta in un nuovo stabilimento in cui la tradizionale lavorazione artigianale di Maserati è affiancata dall'utilizzo di tecnologie all'avanguardia che sono in grado di garantire una qualità eccellente grazie al controllo anche dei minimi dettagli.La Ghibli entra nel mercato delle auto sportive premium del segmento E forte di una qualità e di un’artigianalità esclusivi: i particolari dell'abitacolo, che include caratteristiche di lusso quali il display Maserati Touch Control, la pedaliera regolabile, la telecamera per la retromarcia, gli interni in pelle Poltrona Frau e l'impianto audio Bowers & Wilkins da 15 altoparlanti, nonché il WiFi WLAN e la compatibilità con i più moderni cellulari. Nella configurazione a trazione posteriore, la Ghibli S Q4 accelera da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi, la Ghibli S in 5,0 secondi. In pratica, ogni modello Ghibli con motore V6 TwinTurbo da 301 kW (410 CV) impiega un decimo di secondo in meno per raggiungere i 100 km/h rispetto al corrispondente modello Quattroporte S ed S Q4. La nuova Ghibli offre anche la modalità I.C.E. (Increased Control and Efficiency), finalizzata a ridurre consumi, emissioni e rumore. Si tratta di una strategia selezionabile dall'utente che permette una risposta più delicata del pedale dell'acceleratore per una guida più morbida, annulla la funzione di overboost del turbocompressore e tiene chiusi i flap di scarico della modalità Sport fino a 5.000 giri/min. Regola inoltre le cambiate per renderle più morbide, riducendo la coppia nel punto d’innesto di ogni marcia. Il turbo-diesel V6 da 2.987 cc, prodotto da VM Motori, sviluppa 202 kW (275 CV) di potenza e un'impressionante coppia di 600 Nm che le assicurano un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6,3 secondi. Straordinari i consumi NEDC pari a 5,9 litri ogni 100 km così come le emissioni di soli 158 grammi di CO2 al chilometro. secondo una piacevole tradizione, ogni Maserati può essere identificata istantaneamente dal sound del suo motore: Ghibli Diesel con nuovo sistema Maserati Active Sound, non fa eccezione! Due attuatori acustici, installati vicino ai tubi di scarico, accentuano i toni più distintivi del motore e li modulano con precisione in base alla modalità di guida della vettura. Quando il pilota preme il pulsante Sport sul tunnel centrale, il sound diventa ancora più intenso ed emozionante. Gli interni della nuova Ghibli combinano uno stile pulito e raffinato con alta tecnologia e un carattere sportivo senza tempo e si distinguono nettamente dalla Quattroporte con lo specifico design del cruscotto che risponde perfettamente all’ambizione dei suoi clienti di poter vivere un'esperienza più sportiva e più giovane senza dover minimamente rinunciare al lusso che ci si attende da una Maserati. Insomma, una vettura di alto lignaggio, una testimone eccellente del genio italiano. Spero di vederla spesso lungo le nostre meravigliose coste, sulle strade delle nostre incantevoli montagne, tra i vigneti delle suggestive e storiche campagne italiane. Mi auguro riesca a scalzare certe auto matrioska e che faccia da apripista per riaffermare il vero senso del lusso, del buongusto, del saper vivere che troppi automobilisti hanno perso. Attendiamo con ansia altri modelli che possano davvero ridare fulgore al marchio. Non dimentichiamo che mancano ancora le vendutissime Suv e perchè no, anche SW. Dopo aver infranto il tabù del motore Diesel, non è detto che non possa accadere. Ritorniamo ad essere italiani, piuttosto che una colonia povera di una matrigna patria.





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